Aerodinamica e moto. Dove andremo a finire tra alette, alettoni e design discutibili.
“L’aerodinamica è per chi non sa costruire i motori” ( Enzo Ferrari )
È Con Questa celebre frase che il Drake rispose al pilota Paul Frére quando gli chiese il motivo dello sgraziato parabrezza montato sulla 250TR che avrebbe corso la 24 Ore di Le Mans. In un mondo in cui sembra che l’aerodinamica sia diventata importante almeno quanto il motore, oggi questa citazione non ci sembra più molto attuale. Analizzando la frase fino in fondo in realtà ci accorgiamo che il commendatore è stato un visionario anche in questo concetto. I motori della motoGp hanno raggiunto potenze così elevate che i tecnici e gli ingegneri lavorano per lo più per cercare il modo per tenerli a “bada” e sfruttarli al massimo lavorando su elettronica e.. A-E-R-O-D-I-N-A-M-I-C-A . Sotto un certo aspetto l’aerodinamica delle moderne MotoGp è anche usata come “freno” sia per non farle decollare sia per migliorare le decelerazioni alle altissime velocità come sorta di aerofreno. Quindi, siamo andati ben oltre la necessità di ottimizzare esclusivamente la penetrazione aerodinamica alla ricerca delle prestazioni. I motori di oggi sono a dir poco mostruosi.
Tutti abbiamo notato come lo sviluppo aerodinamico delle moto moderne sia passato da semplice ricerca del modo migliore per fendere l’aria, coprire il pilota e convogliarla in airbox e radiatori, alla ricerca ossessiva che vediamo di oggi per studiare il modo migliore di usarla e spostarla a piacimento per creare effetto suolo, migliorare trazione e frenata oltre a convogliarla dove si preferisce, come raffreddare Gomme e freni. Ottimo, tutta tecnologia che cresce direte voi ma purtroppo una delle controparti di questo sfruttamento aerodinamico è che a poco a poco ha trasformato le moto in mostri sgraziati che hanno perso gran parte dell’armonia e pulizia delle linee in favore dell’ efficacia. Una volta si diceva di una bella moto che sembrava Plasmata dal Vento, oggi direi…Deformata.. Sfido che esista un motociclista che non trovi aberrante una moderna MotoGP. Gli spunti di riflessione sono tanti e non solo estetici ed è inevitabile pensare che più tecnologia si mette dentro un mezzo più il pilota passi in secondo piano, sempre più subordinato alla moto. Un esempio chiaro e tangibile lo vediamo oggi che se non hai una Ducati, non sei nessuno. Palesemente così superiore tecnologicamente che tutti ne vorrebbero una per tentare di vincere.
Effettivamente Ducati un pò se la è meritata questa superiorità perchè è stata pioniera di questa trasformazione aerodinamica nelle corse sin dal 2010 quando per la prima volta in epoca moderna si videro apparire delle appendici aerodinamiche. Un po’ come i primi anfibi che sono usciti dall’acqua, oggi siamo dei dinosauri, Stegosauri compresi, arrivati stabilmente sulla terra ferma. Da allora L’ evoluzione è stata continua e inarrestabile.
In passato ci sono stati altri tentativi di questo tipo in campo motociclistico, i profili alari e gli alettoni esistevano già, specialmente in F1 dove si capì che non bastava più correggere i vari Rollii delle vetture ma c’era bisogno di cercare il modo per tenerle letteralmente appiccicate a terra. Ad Appena quattro anni dal debutto dei primi alettoni nel 1968 sulla Lotus di Colin Chapman, MV con la Agusta 500 a 4 cilindri applico’ delle alette aerodinamiche sorprendente simili a quelle di oggi sotto il cupolino per il GP di SPA Francoschamps del 1972. Non è un caso se questa moto venne soprannominata Aquilone. MV vinse il Gran Premio ma non in questa configurazione sperimentale
Dopo questo primo tentativo, indimenticabile fu quello del 1977 su una Tz 750 con un inedito alettone posteriore a dir poco stravagante che anticipava grossolanamente quelli che vediamo oggi oltre ad avere due alette anteriori. La moto riuscì a correre durante una tappa del campionato Marlborough Series che si svolgeva in Nuova Zelanda ma senza alettone posteriore perché considerato troppo pericoloso. Da lì in poi gli alettoni vennero banditi dai regolamenti e nessuno investì più nel loro sviluppo fino a quando le prestazioni delle moto non sono diventate tali da giustificarne in qualche modo l’ utilizzo. .
Le appendici alari sono sempre state oggetto di dibattito perché considerate sempre troppo pericolose. Ma In necessità virtù – la soluzione definitiva fu trovata quando ne venne regolamentata la forma, ovvero che dovevano essere in qualche modo integrate nella carenatura dopo attenta omologazione. Per fortuna effettivamente non sono mai successi incidenti gravi per colpa degli alettoni, nessun alettone ha mai ferito qualcuno e questo ne ha definitivamente sdoganato l’ uso . La questione sull’ – passatemi il termine – ” Accanimento Aerodinamico” credo sia un altra. Non sarà il caso di fare qualche passo indietro per evitare ,come già abbiamo visto, che si crei una superiorità troppo grande tra una moto e l’altra e che l’abilità del pilota venga troppo rimpiazzata dal mezzo?? Il discorso estetico è solo una conseguenza probabilmente non voluta di una ricerca spasmodica della soluzione migliore in termini di prestazioni e non metto neanche in dubbio l’efficacia di questi sistemi. Credo solo sia arrivato il momento di far tornare le moto ad essere guidate per capacità del pilota evitando anche che i GP si trasformino in trenini monomarca in cui sia sempre più difficile sorpassarsi e che quindi le gare diventino ancora più noiose allontanando sempre più gli appassionati.
Le MotoGp sono il massimo del massimo dello sviluppo di una moto. Sono le Formula 1 delle due ruote. Tanta tecnologia viene poi riversata sulle strade tutti i giorni ma ancora più sulle moto sportive che compriamo comprese le famigerate alette aerodinamiche che sono sicuro saranno molto apprezzate dal motociclista della Domenica per affrontare una curva di campagna a velocità spero modesta . Questo per dire che mentre gran parte degli aiuti elettronici potrebbero essere utili anche su strada, le alette su una moto Supersportiva sembrano più un vezzo stilistico fine a se stesso (della serie questa moto va forte) e probabilmente montate solo esclusivamente per essere omologate per poterle poi usare nelle corse delle derivate di serie (WSBK)
Per fortuna il fattore estetico nelle vendite ha ancora un peso molto importante, anzi forse il principale ed è l’ unica speranza per noi di non vedere certi mostri per strada come lo sono le MotoGP anche se purtroppo di moto sempre più spigolose se ne vedono eccome.Cosa ci riserverà il futuro?? Come dice il buon Alberto Angela
Di sicuro siamo “noi” a dover mettere un freno a questa incursione tecnologica, spesso così invasiva da togliere bellezza alle moto e spettacolo allo sport. Potrebbe esserci uno spiraglio di luce in quanto da un po’ si sente parlare di una modifica al regolamento della massima serie per limitare la troppa tecnologia che vediamo oggi Abbassatori in primis. Sinceramente io lo spero.Vedremo!