Ducati Desmosedici RR . Dalla pista alla strada
Da appassionato di moto stradali e soprattutto come ducatista, non posso assolutamente non inserire questo gioiello nella rubrica moto da sogno e posso dire con certezza essere la numero uno tra le moto dei miei desideri
Questo diamante in listino dal 2007 è la replica stradale della GP6 che partecipò al mondiale del 2006, progettata da Filippo Preziosi e che avrebbe portato la Ducati al primo titolo nel 2007 con Caesy Stoner.
Bastano due dati per capire quanto fu grande questa moto nel 2007. 200CV di potenza massima a 13.800 giri e la coppia di 11,8 kgm a 10.500 giri : è evidente che soltanto una filosofia costruttiva senza paragoni nel settore, fatta di patrimonio progettuale e di innovazione poteva portare a tali prestazioni mai viste fino ad allora su altre moto. Esaltata da una rossa livrea e intramontabili linee arrotondate è forte di una bellezza totale ed è stata prodotta nella tiratura limitata di 400 esemplari all’anno delle quali furono vendute…tutte.. fino ad un massimo di 1500 ad un prezzo di 55.000 euro cada una.
Questa straordinaria moto era davvero la versione addomesticata del mostro GP6 che aveva corso in MotoGp. Ne adottava il motore (depotenziato) desmodromico V4 bialbero in testa a 4 valvole per cilindro, distribuzione a cascata di ingranaggi e configurazione “Twin Pulse” a scoppi asimmetrici, rendendo la Desmosedici di fatto un bicilindrico..a quattro cilindri. Il basamento del motore e le teste erano in lega di alluminio “fusi in terra” ( il metallo fuso viene colato in uno stampo composto da una terra speciale) ed è un processo molto costoso. I particolari in magnesio erano in abbondanza tra cui i Carter del motore. Le valvole erano in titanio,mentre il cambio era estraibile a 6 marce. La frizione a comando idraulico multidisco a secco e con funzione anti-saltellamento. Sulla base di un classico telaio a traliccio, il comparto sospensioni verteva su una forcella Ohlins upside-down con steli da 43mm trattati al TiN (nitruro di titanio) totalmente regolabile e su un retrotreno a forcellone scatolato con mono Ohlins anch’esso completamente regolabile. I freni anteriori su cerchio di 17 erano Brembo, due dischi da 330mm con pinze radiali monoblocco e pompa freno anch’essa radiale e al posteriore un disco da 240mm con pinza a due pistoncini su cerchio di 16 e gomma da 200/55
Al cospetto di cotanta bellezza chi tra gli addetti ai lavori e gli appassionati ha avuto la fortuna di provare una Desmosedici RR, ne parla come di un bellissimo missile da 170 Kg che dallo scarico finale 4-2-1 (detto anche a camino,per la tipologia dello sfiato) emette il più affascinante, raffinato e cattivo sound Ducati, fatto più di armoniche che di decibel.
personalmente ho avuto la fortuna di vederla correre dal vivo al Mugello nel 2006, con livrea Tricolore per festeggiare gli 80anni del’azienda e della quale ho un modellino scala 1/12 che tengo come soprammobile in sala. Solo due volte nella mia vita ho visto la sua replica in movimento per strada e tutte e due le volte sono rimasto inebetito ricordandomi di quella straordinaria moto da corsa che mi passava davanti alla Scarperia-Palagio.
Questa moto, fino ad oggi, ha fatto parte degli investimenti sicuri che chi ne ha comprata una ha potuto fare , tipo una casa, tanto è vero che il suo prezzo sull’usato varia tra i 60.000 e i 100.000 euro a 12 anni di distanza. quindi non è mai svalutata di un euro, anzi in certo casi il valore è letteralmente decollato. Ovviamente si parla di quelle tenute in maniera maniacale e con pochi chilometri…ed è come del resto va tenuto un simile capolavoro.
Ne avessi una, probabilmente vivrebbe con me (intendo in casa) e la prenderei solo una volta ogni tanto dopo previo rito propiziatorio e attenta preparazione spirituale.