Freno posteriore, quando e come usarlo per una guida migliore e sicura.

Freno posteriore, quando e come usarlo per una guida migliore e sicura.

20 Febbraio 2024 0 di La Redazione

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo grande dilemma .Per capire il meccanismo che c’è dietro alla dinamica della frenata vorrei parlare di quanto il freno posteriore modifichi assetti e trasferimenti di carico in un mezzo di trasporto. Quando in maniera generica parliamo di freno posteriore ci vengono in mente tutti quei mezzi a due o più ruote che ne sono dotati,come ad esempio i bilici, le auto, gli scooter e le moto.in linea di massima il principio di base per tutti resta sempre il solito, ovvero,quello di ottimizzare il trasferimento di carico e quindi la stabilità.

Se vogliamo estremizzare il concetto facciamolo

Voglio divagare un attimo sul trasferimento di carico . Nei bilici i potenti freni posteriori hanno un importanza nettamente superiore addirittura rispetto ai freni anteriori, questi sono dotati di sistemi pneumatici totalmente automatici che hanno la funzione di evitare che in alcun modo il rimorchio si schiacci contro la motrice o che esso si possa intraversare dietro a causa del peso notevolmente elevato .Pensate che è un sistema che entra in funzione anche nelle discese in cui viene semplicemente rilasciato il gas insieme al freno motore. Questione di sopravvivenza in questo caso. Nelle auto invece il sistema è un ripartitore chiamato EDB, e specialmente in quelle dotate di ABS è un sistema elettronico. Durante la frenata, il carico si sposta sulle ruote anteriori e le ruote posteriori essendo più scariche, hanno una minore aderenza con il terreno, in caso di bloccaggio porterebbero la vettura ad una totale mancanza di guidabilità andando in contro a frequenti e pericolosi testa coda o sbandamenti. Per evitare questo, il sistema è ripartito in una percentuale normalmente adeguata.

In questa immagine si vede la ripartizione di potenza tra freno anteriore e posteriore che entra in azione per stabilizzare la vettura

Nelle moto come abbiamo detto vale lo stesso discorso per quanto riguarda il trasferimento di carico, ma è un sistema totalmente indipendente e manuale. In frenata, il peso sia della moto che del pilota si sposta in avanti con conseguente compressione della forcella anteriore la quale andrà ad assorbire parte dell’energia cinetica insieme all’ ultimo elemento stressato che è la gomma anteriore che si schiaccia e aderisce al terreno. Il freno posteriore ha dimensioni e potenza frenante estremamente ridotta rispetto ai padelloni anteriori da 320mm con pinze radiali che siamo abituati a vedere nelle moto sportive, eppure, se non ci fosse quel piccolo disco, generalmente non oltre i 240mm di diametro e un pistoncino solo, avremmo dei seri problemi a guidare la moto…la guida diventerebbe difficile, ballerina, incerta e poco prestazionale, si può guidare ugualmente, d’accordo, ma in maniera molto imprecisa, insicura..non sottovalutate il suo utilizzo solo perché frena meno. Su strada il freno posteriore, è un pò il timone della vostra moto. Provare a guidare senza è un impresa. Il freno dietro infatti aiuta nell’ ingresso in curva. Azionatelo un attimo prima di quello anteriore insieme al freno motore gestito in scalata modulando la frizione. Successivamente usate tutti e due i freni insieme per evitare un brusco trasferimento di carico che renderebbe anche più imprecisa tutta la frenata alleggerndo via via sul pedale piu’ si avvicina l’ ingresso della curva. Una volta dentro, a freni mollati potete usarlo se pensate di essere troppo veloci o di andare larghi per rallentare sensibilmente e aggiustare la traiettoria. se è il caso. Se non ci fidate molto dell’asfalto potete usarlo nella fase iniziale della frenata per valutare la qualità del grip pinzando un pò più deciso.

In pista più o meno il principio è lo stesso ma viene usato dai piloti in maniera differente a seconda dello stile di guida spesso sempre con la stessa metodica delle curve che si ripetono giro dopo giro. Pare che ci siano stati solo alcuni piloti al mondo che lo utilizzavano anche in uscita di curva e accelerazione, per controllare derapata e impennata della moto, quando le elettroniche erano un pò più imprecise e approssimative…uno su tutti Casey Stoner, con la sua dote di pilotaggio e una finezza incredibile. Su strada invece le curve sono tutte diverse e se ne trova anche di quelle che vanno a chiudere, oltre alla probabilità di dover gestire imprevisti vari. le correzioni potrebbero essere molto più frequenti ,quindi..è bene sempre averlo a portata...di piede

Per concludere si può affermare che il freno dietro in moto serve e come! anzi è fondamentale e anche con ABS, a differenza degli altri mezzi, lo possiamo gestire totalmente – per ora- dando ancora più valore alla nostra guida. Migliorare l’uso del freno posteriore richiede pratica costante e consapevolezza della propria moto e del terreno circostante. Effettuare esercizi di frenata in spazi sicuri può aiutare a sviluppare un senso di sensibilità e controllo sulle reazioni della moto durante la frenata. Inoltre, essere consapevoli delle condizioni della strada, del grip e degli ostacoli imminenti è fondamentale per adattare correttamente l’uso del freno posteriore alle circostanze.

In caso di emergenza è fondamentale ottimizzare al massimo la frenata utilizzando anche il freno posteriore evitando così che l’anteriore perda aderenza
Da questa immagine si capisce bene quanto l’ uso simultaneo dei due freni possa migliorare gli spazi di arresto della frenata

I ripartitori di frenata per le due ruote esistono già da tanto e sono utilizzati principalmente per motivi di sicurezza su quasi tutti gli scooter moderni tra cui il famoso e “sportivo” Tmax . È ragionevole pensare che per i mezzi a due ruote come gli scooter utilizzati per gli spostamenti quotidiani da persone non necessariamente appassionate di guida e per quelli come mia madre che col suo Sixteen 150 ci va a lavoro e al mare è molto meglio che ci sia – come mi disse una volta – lei ne usa sempre uno solo, l’altro è in più. Per fortuna sono ripartiti a prescindere da quale dei due usi…e in caso di pioggia… frena si con uno solo ma comunque con tutti e due bilanciando inconsapevolmente la franata… E menomale! Come mia madre c’è ne sono tanti – Poi – per non fare di tutta l’ erba un fascio, anche tra le persone più insospettabili esistono le eccezioni.