
Honda CBR 1100xx Superblackbird. La Prima oltre il muro dei 300 orari #Amarcord
Quando si parla di moto leggendarie, la Honda CBR 1100XX Super Blackbird occupa un posto d’onore. Prodotta tra il 1996 e il 2007, questa moto ha dato il via al filone di una serie di super-Sporttourer da record. È stata progettata con un obbiettivo ben preciso: diventare la moto di serie più veloce del mondo e nel 1996 ci è riuscita, battendo la velocissima Kawasaki Ninja ZX-11 e raggiungendo una velocità massima di 304km/h superando così la soglia psicologica dei 300km/h che è considerato in campo motociclistico il muro del suono delle due ruote. Una moto che può raggiungere questa velocità infatti entra di diritto tra le moto più veloci in circolazione. Ancora oggi nel 2025 è nella Classifica delle 5 moto più veloci al mondo anche se c’è da considerare che molte case non dichiarano più la velocità, specialmente delle ultime superbike da oltre 200cv dove i display si fermano a 299 ( — ), come dire, più di questo che vuoi vedere?comunque è ancora oggi tra le poche moto a superare i 300 orari.


Gli venne dato, forse per questo motivo, un nome evocativo. Honda in quel periodo era solita dare dei nomi di battaglia alle proprie moto come fece per la CBR600 F Hurricane oppure l’ indimenticabile “Lama di fuoco‘ ovvero la CBR 900 RR fireblade. Per questa CBR XX dove la doppia X suona come se fosse un progetto uscito dall’ Area 51 venne scelto Super BlackBird ( Super uccello Nero). In Italiano farebbe un po’ ridere dato che il volatile viene usato anche per nominare una certa parte del corpo maschile. E se ci mettiamo anche nero..bhe..avete capito.. Comunque in inglese suona arrogante e si ispira ad una vera e propria icona dell’ aviazione Americana. Ovvero il Lockheed SR 71 nominato appunto BlackBird dato il colore Nero “stealth” dell’ aereo. insomma uno degli aerei più veloci di sempre, un ricognitore Spia da Mac 3.5 che volava a 25.000 metri nella stratosfera alla temperatura di quasi 400 gradi sulla sua fusoliera a causa dell’ attrito dell’ aria e che sfuggiva a qualsiasi radar o altro aereo e missile di quei tempi. La CBR 1100xx data la velocità, il colore titanio grigio con la quale uscì e la sua forma aerodinamica studiata nella galleria del vento ci porta a fare questo paragone con l’SR71. All’ epoca era una moto tecnologicamente avanzata, ultrapotente e veloce.

Negli anni ‘90, Honda faceva sul serio ( non come ora purtroppo) e non aveva molti rivali quando si parlava di innovazione e avanguardia. Voleva dimostrare la sua superiorità nel segmento delle hyperbike, e per farlo ha creato un modello che combinasse potenza, aerodinamica e comfort. La CBR 1100XX è stata sviluppata per offrire non solo prestazioni mozzafiato, ma anche una guida fluida e confortevole, rendendola perfetta per i viaggi a lunga percorrenza specialmente in autostrada, in due – limiti permettendo -.

Il cuore della CBR 1100XX è un motore a quattro cilindri in linea da 1.137 cc, raffreddato a liquido, capace di erogare nelle prime versioni 164 CV a 9.500 giri/min e una coppia massima di 124 Nm a 7.250 giri/min. Questa potenza, abbinata a un peso “contenuto” per la categoria di circa 223 kg a secco, permetteva alla Blackbird di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi. La primissima versione era a carburatori mentre dal 1999 venne utilizzato il nuovo sistema di iniezione Honda PGMFI che ottimizzava i consumi e linearizzava l’ erogazione della potenza ma, specialmente con l’omologazione euro1 , perse qualche cavallo.


Era dotata del Dual Combined Braking System (Dual-CBS) un impianto frenante avanzato progettato per migliorare sicurezza e stabilità. A differenza dei sistemi tradizionali, distribuisce automaticamente la forza frenante su entrambe le ruote: la leva anteriore attiva anche il freno posteriore e viceversa. Premendo il pedale del freno posteriore, il sistema agisce anche su uno dei pistoncini delle pinze anteriori, migliorando la stabilità e riducendo il rischio di bloccaggi improvvisi. Questo avviene grazie a valvole di controllo e ripartitori di pressione, che modulano automaticamente la forza applicata ai freni, garantendo una frenata equilibrata e progressiva. I principali vantaggi includono maggiore stabilità, riduzione del beccheggio, maggior sicurezza per tutti i piloti e prestazioni migliori sul bagnato.

Un altro punto di forza della CBR 1100XX è l’aerodinamica. Il design affusolato e il cupolino studiato in galleria del vento permettevano alla moto di tagliare l’aria con grande efficienza, riducendo la resistenza e migliorando la stabilità ad alte velocità. Il telaio a doppia trave in alluminio garantiva un ottimo equilibrio tra rigidità e leggerezza, contribuendo a una guida fluida sia in autostrada che nei tratti più guidati

Nonostante le sue prestazioni da superbike, la CBR 1100XX era una moto sorprendentemente comoda. La posizione di guida relativamente rilassata e la sella ben imbottita la rendevano perfetta anche per i lunghi viaggi. Inoltre, l’ampio serbatoio da 23 litri permetteva un’ottima autonomia. Questo a ribadire la vocazione turistica della CBR perfettamente allineata con le moto concorrenti del tempo anche se nonostante la totale protezione aerodinamica soffriva un po’ la mancanza di appoggio e spazio per delle valige o borse laterali

Nel 1999, la Suzuki Hayabusa 1300 ha superato la CBR 1100XX in termini di velocità massima, spodestandola dopo appena 3 anni dal trono e segnando l’inizio del declino delle hyperbike Honda perché a tutti gli effetti non ci fu una risposta da parte del colosso Giapponese.


Tuttavia, la Blackbird ha continuato a essere prodotta fino al 2007, continuamente aggiornata e migliorata. mantenendo uno zoccolo duro di appassionati grazie alla sua affidabilità e versatilità. Oggi, la CBR 1100XX è considerata un oggetto da collezione, una moto da nostalgici smanettoni del tempo ma è anche ricercata dagli amanti delle due ruote che desiderano un mezzo potente, confortevole e dal fascino intramontabile ad un prezzo basso che ad oggi oscilla tra i 4000 e i 6000 euro.


Quando venne presentata, nel lontano 1996, riempì le pagine di tutte le testate motociclistiche facendo un certo clamore con quella velocità sorprendente e quella linea ultramoderna e avanzata specialmente la parte anteriore disegnata dal vento e l’ inedito faro con quella forma particolare. La Honda CBR 1100XX Super Blackbird è stata molto più di una moto veloce: è stata una rivoluzione nel mondo delle due ruote sia per aver infranto quel fantomatico muro dei 300 orari su strada sia perché ancora oggi, è stata una prova di forza e un’icona della tecnologia e dell’ingegneria Honda, ed è ancora amata da chi cerca prestazioni senza compromessi abbinate a un comfort straordinario. Se oltretutto c’è un sito a lei dedicato un motivo ci sarà https://www.hondacbrxxitalia.it/
