Le migliori 5 moto sportive da comprare con solo 2000 euro

Le migliori 5 moto sportive da comprare con solo 2000 euro

6 Dicembre 2019 0 di La Redazione

Curiosando per la rete è saltata fuori una foto. Quella che vedete qui sopra è una Honda CBR 600F2 del 1992, il pilota, forse in modo un po’ esagerato, vista anche la posizione decisamente innaturale della mano sinistra sul manubrio, tocca il gomito a terra e il casco sarà ad appena 20/30cm ?dall’asfalto, la piega è veramente notevole. La guida moderna del pilota sembra ringiovanire in qualche modo anche la moto e pare volerci dire che anche con una moto datata si può andare forte e divertirsi anche oggi spendendo veramente poco.

Devo ammetterlo, la foto mi ha colpito particolarmente anche perché quella moto era esattamente come il CBR che comprai io nel 2003, stessi colori, stesso anno. Quella moto al tempo per me era un sogno che si realizzava spendendo poco e mi sembrava il massimo, nonostante avesse già 11 anni. La domanda che mi sono fatto è questa. Sarebbe da ricomprare oggi?

Chi vuole una moto sportiva ed ha pochi soldi, spesso deve ripiegare proprio su un oggetto che arriva da quegli anni o dai primissimi anni duemila, di offerta c’è n’è parecchia. Non fraintendete, non parlo di quelle moto che hanno fatto la storia, le serie limitate o le varie 916,888 o MV Agusta i cui prezzi possono arrivare al pari di una moto nuova di oggi,ma di quelle sportive che in qualche modo hanno detto la loro e in alcuni casi possiamo considerare davvero indimenticabili.

In questo articolo parlerò di quelle che secondo me, per chi vorrebbe la moto ma di soldi né ha pochi, sono quelle migliori in assoluto da comprare, al prezzo di un buon..SH 150 usato.. quindi diciamo 2000euro tondi tondi.

Cosa ci può offrire oggi una moto da 2000euro? Io vi dico in alcuni casi, veramente tanto e con livelli ancora oggi alti per quanto riguarda potenza, componentistiche e contenuti tecnici. La cosa interessante è che su ognuna di queste moto possiamo montare praticamente ogni marca di gomma esistente sul mercato con i loro relativi ultimi modelli, il che si traduce nella possibilità di avere il massimo della modernità e dello sviluppo per quanto riguarda i pneumatici al pari di una moto di oggi, cosa, che ad esempio non si può fare con la maggior parte delle seppur affascinanti sportive degli anni 80.

Le 5 moto che ho selezionato sono:

  1. HONDA CBR 600F4

La Honda CBR 600 F al momento del lancio ,nel lontano 1987, rappresentò una vera e propria novità per la sua categoria, Oggi può essere considerata una Sport Tourer ma all epoca faceva parte delle 600 sportive e per anni ha dominato incontrastata il mercato, correndo addirittura nel neonato campionato Supersport 1997 dovendosi confrontare con moto da corsa del calibro di Ducati 748 con Paolo Casoli. Vinse incredibilmente il campionato nel 2002 con Fabien Foret in sella ad una F4i sport . Oggi con 2000 euro si trovano facilmente sia la F2, la F3 e la F4 ma anche F4i prodotta dal 2001 . Ne dovessi cosigliare una, sceglierei il modello F4 che uscì nel 99′ per diversi motivi.

Le differenze con la F2 e la F3 prodotte dal 91 al 98 , sono tante, il motore di base è il solito 4 in linea a carburatori, ma maggiorati e con un nuovo sistema di immissione dell’aria nell’airbox denominato “AIS” che permetteva di bruciare gli idrocarburi incombusti strizzando l’occhio anche all’ecologia.La maggiore novità riguardava il telaio, totalmente ridisegnato ed in alluminio anziché in acciaio e con il forcellone anch’esso in alluminio infulcrato direttamente nel carter motore. fu poi installato un nuovo sistema di sicurezza con chiave elettronica denominato HISS.Le forcelle passano da 37 a 43mm a steli tradizionali e Le gomme ora sono di misura più moderna con 120/70zr 17 all’anteriore e 180/60zr 17 al posteriore. Il peso a secco scendeva rispetto alla F3 a 185kg. Il modello F4i del 2001 in più guadagnava l’iniezione elettronica PGM-FI e un aerodinamica migliorata, ma perdeva le forcelle regolabili, montate solo sulla Sport, in sostanza la moto era sempre la stessa ma i modelli messi meglio spesso superano il budget. Per tutti questi motivi sceglierei la F4 del 99/00 I cui prezzi oscillano dai 1500 ai 2000 euro.

2. APRILIA RSV 1000 / TUONO (1998/2002)

Questa moto rappresenta una vera e propria rivoluzione in casa Aprilia. La casa di Noale, che vide il suo successo con le moto 2 tempi, principalmente 125 e 250, decise che era arrivato il momento di competere nel mondo dei grandi. Nel 1997 presentò in pompa magna la prima RSV 1000 disponibile nera o argento. Fu un evento epocale, il suo obbiettivo era quello di approdare nel campionato SBK dominato dalla Bicilindrica 996. I risultati non furono esaltanti ma in ogni caso Aprilia con la RSV riuscì a conquistare il terzo posto nel mondiale 2000 con Troy Corser ( 5 vittorie di cui una straordinaria doppietta ad Imola). Il motore era tutto nuovo, un bicilindrico 4 valvole per cilindro a V di 60 da 997cc twin Spark ad iniezione, comandato da un sistema di distribuzione misto catena e ingranaggi. la frizione era a comando idraulico,antisaltellamento PPC Pneumatic Power Clutch (brevetto Aprilia). Il sistema consisteva in un servo meccanismo che riduce lo sforzo da applicare sulla leva della frizione e che sfrutta la depressione dei condotti di aspirazione. In questo modo i dischi frizione slittano simulando il lavoro di un anti saltellamento, inoltre è da notare che l’RSV fu la prima moto di serie a montare un dispositivo antisaltellamento. A completare il quadro c’era un sofisticato telaio in alluminio (il più rigido in torsione della categoria all’epoca) ed un bellissimo forcellone a banana anch’esso in alluminio e componentistiche di pregio, come l’impianto frenante Brembo e sospensioni con forcelle rovesciate da 43mm e mono regolabili Showa/Sachs nella versione standard e Ohlins nella versione R. Le misure dei pneumatici sono di 120/70 zr 17 all’anteriore e ben 190/50 zr 17 al posteriore. Peso a secco, circa 195kg

La linea della RSV 1000 è a mio avviso indiscutibilmente bella, un po’ imponente la carenatura, se rapportata alle concorrenti dell’ epoca (Ducati 916 e Yamaha R1) ma che comunque grazie ad essa offriva la miglior penetrazione aerodinamica della categoria oltre che offrire un elevata protezione al Pilota. Anche la triangolazione Sella, Pedane, Manubrio non era estrema rendendola facile e anche comoda. Se cercate bene nell’ Usato con 2000 euro si trovano i modelli standard, sia della carenata che della Tuono. Per i modelli piu recenti, messi meglio o factory si devono spendere circa altri 500euro, ma con una buona contrattazione si può scendere di qualcosa. A questa cifra si può portare a casa una moto singolare e piena di contenuti, a mio avviso una grande moto che ha scritto in parte la storia recente di Aprilia. Sicuramente potrebbe essere anche un potenziale investimento per il futuro i cui prezzi più in basso di così non potranno arrivare e casomai potrebbero solo salire.

3. DUCATI SUPERSPORT 620/750/900 (1998-2003)

Questa moto, costruita in una miriade di cilindrate, in realtà è stata prodotta fino al 2007 ma 2000 euro potrebbero non bastare per comprare gli ultimi modelli da 800cc e 1000ds, quest’ ultima è anche la SS migliore di tutte, quindi ho inserito le cilindrate che rientrano nel budget.

La Ducati Supersport seconda serie è stata disegnata dall’eccentrico Pierre Terlblanche, le linee si ispiravano moltissimo ad un altra creazione del designer del 93, che è la rarissima Ducati Supermono. Il cupolino e la forma delle carene la ricordano molto e sono la parte più bella della moto,un po’ meno il codone, che la ingrassa un po’ ma che lascia ampio spazio al passeggero con una sella in un unico pezzo. Per via di questo, anche se a colpo d’occhio può sembrare una moto che si avvicina al settore delle Sport Tourer in realtà non lo è affatto. La posizione di guida è veramente da sportiva, si è molto caricati in avanti e anche le pedane sono alte e arretrate. Questa moto è equipaggiata esclusivamente con il glorioso motore 2v serie Pantah raffreddato ad aria e olio, che in questa seconda serie di Supersport guadagna l’iniezione elettronica rendendo l’erogazione meno ruvida rispetto alla precedente serie SS. La versione più classica e più potente è sicuramente la 900ie che a differenza della 620 e della 750 monta anche la frizione a secco e vanta di 80cv a 8000 giri per 192 kg con cambio a 6 rapporti Mentre sono rispettivamente 61cv e 65cv per la 620 e la 750 per 183kg e cambio a 5 rapporti. Su tutte le cilindrate le componentistiche di forcelle e freni sono come da tradizione Ducati ,di alto livello, Showa all’avantreno e Sachs boge al retrotreno. Freni rigorosamente Brembo. Con 2000 euro la SS si trova in tutte queste cilindrate con relativa facilità. Secondo me è un buon acquisto e con questi soldi si può mettere in garage una vera Ducati che con il tempo ha acquisito anche un particolare fascino che sa già di Classico.

4. HONDA CBR 929 RR (2000-2001)

Un altra Honda, ma questa è la CBR 929 RR che secondo me è la moto migliore in assoluto tra le 5 che ho inserito per qualità/prezzo e se andiamo a vedere i contenuti, portarsi a casa un simile oggetto con solo 2000 euro ha dell’incredibile oggi.

La CBR 929 non ebbe un compito facile nel 2000 perché nacque con l’arduo compito di fare da antagonista alla moto di riferimento in quegli anni, che era la Yamaha R1. Dopo 8 anni dall’uscita della prima Fireblade Honda decise per un profondo rinnovamento, anche perché, in sostanza, apparte qualche ritocco al motore ed estetico di dubbio gusto, fino al 99 la moto era sempre stata la stessa e non più in grado ormai di reggere la concorrenza che aveva nel frattempo fatto dei grandi passi avanti.

I numeri di questa moto la cui produzione è durata appena due anni fanno ancora oggi impressione in quanto vantava di ben 150cv a 11.000 giri per appena 172kg di peso, un missile, che comunque era gestibile, grazie anche (finalmente) all’iniezione PGM-FI e una posizione di guida non troppo estrema. Il telaio in alluminio era tutto nuovo e il forcellone in alluminio era ora infulcrato tramite una piastra direttamente al motore utilizzando lo schema Pivotless. Anche i freni erano maggiorati raggiungendo il ragguardevole diametro di 330mm. il cerchio anteriore, finalmente da 17″ montava una 120/70 e al posteriore c’era una bella gomma da 190/50 zr17. Il cockpit era più compatto e adottava un tachimetro digitale, mentre il contagiri era analogico. La linea era moderna e slanciata, e le colorazioni avevano uno stile decisamente più sobrio rispetto alle precedenti versioni. Nel complesso è una moto che mi piace molto anche se personalmente non ho mai digerito l’enorme gruppo ottico anteriore e i cerchi a tre razze. È una moto di cui forse non si è parlato abbastanza e che non fece tanto clamore ma che in linea di massima ha venduto tanto (per quello che è stata prodotta). Pensateci bene dunque perché sembra incredibile ma con 2000euro tondi si può comprare una moto ancora davvero stupenda e validissima.

5. YAMAHA R6 (1999-2002)

Chi non conosce questa moto alzi la mano. La Yamaha R6 è una di quelle moto che hanno cambiato le regole del gioco e che in qualche modo hanno spostato l’asticella di competitivita’ per la categoria.. verso l’alto. Fu presentata a fine 1998 in un periodo in cui la casa di Iwata era in gran fermento. Presentata la R1 non restava altro che stupire anche nella categoria 600 ( allora molto in voga) . Nacque così una moto potentissima e leggera i cui numeri stupirono tutti, potente quasi come una 750 e leggera più di una 600 di allora con i suoi 169kg a secco dichiarati, nel 2000 vinse subito il mondiale Supersport. Il contagiri saliva alle stelle ,fino a 14.000 g/min, la potenza arrivava a circa 120cv dichiarati. La prima versione fino al 2000 a carburatori in realtà aveva un erogazione molto brusca, cattiva specialmente sopra i 7000g/Min con una seconda marcia a dir poco esplosiva. Meglio trovare una versione 2001/2002 ( quella con i fanali dietro ovali e a led per intenderci) perché era almeno euro1, ed era stata rivista nel sistema di alimentazione e nell’erogazione rendendola un pochino più fruibile.

La yamaha R6 prima serie aveva un telaio in alluminio Delta Box II di notevole fattura tanto che sembrava più costruito artigianalmente che in serie, lo stesso vale per il forcellone con capriata di rinforzo. La carenatura era smontabile in 3 pezzi e come strumentazione un moderno tachimetro a cristalli liquidi con contagiri separato analogico a fondo bianco. Anche se la prima R6 ha una linea ancora oggi molto attuale non può comunque sfuggire ad un occhio attento dove la moto mostra un pochino l’età che ha, ovvero nella forcella da 43mm regolabile ma a steli tradizionali e nell’impianto frenante un po’ deboluccio (dischi da 295mm) con risultato, un avantreno non proprio piantato a terra. le misure delle gomme erano 120/60 zr17, sempre meno utilizzata oggi, e al posteriore una classica 180/55 zr17. Dovessi consigliarne una consiglierei il modello year 2001, oltre al piccolo restyling della fanaleria posteriore, è perfezionata in molti aspetti e le colorazioni a mio avviso sono più belle. Con 2000 euro si trovano modelli anche originali. È una moto interessante e ancora oggi molto bella,come ciliegina ci vorrebbe uno scarico più corto e ovale.

Tutte queste 5 moto valgono la pena di essere comprate a questi pochi soldi..ed è veramente il caso di dire, poca spesa, tanta resa. Non dimenticate però che il fatto che costino poco non vuol dire che non possano esserci dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria nascosti, dipende molto da come sono state tenute. Quindi fate molta attenzione e non dimenticatevi di consultare Il mio articolo su come scegliere un buon usato!