Le moto che saliranno di valore nei prossimi anni. 5 #youngtimer da tenere d’occhio. (Parte 3)
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Quante volte vi sarà capitato di curiosare sui siti di moto alla ricerca di modelli del passato che per qualsiasi motivo all’epoca in cui uscirono non vi potevate comprare – oppure – che avete avuto e che vorreste ricomprare, moto che però con il tempo hanno aumentato di valore e che in qualche caso sono diventate anche simbolo di un epoca e di una generazione. Vi accorgete con amara sorpresa che il valore di alcuni modelli è salito enormemente. Moto che fino a una manciata di anni fa “Ve le tiravano dietro” in alcuni casi quasi regalate, adesso hanno raggiunto un prezzo talvolta superiore al valore di quando uscirono da nuove. È questo il caso, ad esempio, della maggior parte delle 125/250 due tempi di inizio/metà anni 90. Succede ad un certo punto che si crea un mercato parallelo a quello dell’ usato che segue la valutazione standard, un mercato di nicchia fatto di appassionati di un determinato modello disposti a spendere sempre di più per accaparrarsene una. Attenzione però perché non vale indistintamente per tutto. Il valore può cambiare notevolmente a seconda dello stato in cui la troviamo. I modelli restaurati, anche se bene, valgono meno di quelli conservati (ovvero tenuti in maniera maniacale) – come usciti di fabbrica – così come valgono meno le moto a cui viene cambiato colore o accessori come specchietti, portatarga, marmitta e di cui magari sono andati persi gli originali di fabbrica. In poche parole il loro valore è direttamente proporzionale allo stato di conservazione rispetto alla loro origine. Gli upgrade vanno bene solo a patto che ci sia la possibilità per chi la acquista, di rimetterla come è nata. In rari casi anche la colorazione può influire sul prezzo, ci sono livree che valgono più di altre. Tutto sempre a seconda della loro richiesta.
Abbiamo selezionato alcune moto che secondo la nostra previsione e osservando il loro andamento negli anni sul mercato dell’ usato, stanno diventando iconiche, destinate a tutti gli effetti ai maniacali motociclisti/collezionisti o di desiderosi di un particolare modello. Leggi anche la SECONDA PARTE con altri 5 modelli che probabilmente saranno un buon investimento
Bmw HP2 Sport
Trovare questa moto nell’ usato è un impresa davvero molto ardua, in realtà sono veramente pochi quelli che la conoscono, che comunque l’hanno osservata o presa in considerazione. Più di nicchia che di nicchia non si può, dovete essere veramente appassionati del modello per conoscerla. Questa moto sportiva BMW andava a sostituire la R 1200S, ma più che essere un modello nuovo di quest’ ultima, in realtà è stata una vera e propria rivoluzione anche per via della ricercatezza tecnologica e dei materiali di pregio utilizzati. La HP2 Sport è considerata la massima espressione sportiva del glorioso e intramontabile motore Boxer che ha da sempre contraddistinto “quelli dell’ elica” dal resto del mondo delle due ruote con quel propulsore dal richiamo aeronautico che caratterizza di fatto le BMW su due ruote, installato nel 1923 sulla prima moto , la R32 e da allora mai abbandonato.
La Hp2 Sport ha una bella linea slanciata, filante, con lo scarico dentro il codino in linea con la moda del tempo. Sembra leggermente più alta delle sportive tradizionali per via anche del motore che è stato di fatto rialzato per evitare che nella guida tra i cordoli le teste dei cilindri potessero toccare terra. Molto caratteristiche in pieno stile BMW la sospensione anteriore (Ohlins) con telelever e la trasmissione finale con giunto cardanico a bagno d’olio anziché una tradizionale catena. La moto in vendita derivava dalla BMW che partecipò alla 24 h di le Mans vincendola nel 2007. Esiste infatti una ancora più rara versione in tiratura limitata costruita in soli 400 esemplari con il nome HP2 Sport LE. Purtroppo però è sprovvista di targhetta numerata del modello perciò probabilmente per i collezionisti potrebbe essere un problema..più rara che più rara non si può ma senza la targhetta è difficile fare una vera differenza in termini di valore tra la prima e l’ ultima, ad esempio. Comunque questa rarissima moto vantava numeri tecnici davvero notevoli sia nel peso di 178kg , grazie ad un ampio uso di materiali leggeri sia nel suo motore Boxer di 1200cc che era spinto ai limiti, il primo con le teste raffreddate ad olio. Le prestazioni erano da riferimento per quel motore e vantava di ben 133cv a 8750g/Min. Questa moto che costava mediamente circa 20000 euro da nuova (una cifra importante direi), ha mantenuto più o meno un valore alto, non scendendo mai sotto i 15/16000 euro per la versione “base” ,durante i 15anni dalla sua uscita sul mercato. Il valore di questo raro oggetto è destinato a salire Superando di gran lunga il valore iniziale. Non sarà la moto più vendibile al mondo ma alcuni facoltosi appassionati dell’ elica in futuro saranno disposti a spendere parecchio per avere una rara Sport e ancora di più per una rara LE anche se purtroppo non ha la terghetta della serie limitata.
Triumph T301 Speed triple (monofaro)
“volete cambiare? Allora cambiate.” Recitava lo slogan al lancio della Speed. In effetti Gli amanti del marchio inglese sanno benissimo che cosa abbia significato questa moto in casa Triumph. La Speed è la moto che ha definitivamente lanciato il marchio tra le moto sportive e che ha svecchiato in maniera decisiva la casa inglese rendendola di fatto appetibile (anche in Italia). Presentata nel 1994 è stata definita da subito come prima vera antagonista sul mercato della Naked per eccellenza (il Monster) ed ha contribuito in maniera decisiva a lanciare questo settore insieme a lei.
La Speed non ci ha messo molto a diventare una moto iconica e fece subito parlare di sé in positivo tra i motociclisti i quali la elogiarono sin da subito per via del motore 900cc 3 cilindri in linea ereditato direttamente dalla Trident , dotato di un ottima potenza (98cv) e un erogazione a dir poco unica, una via di mezzo che univa coppia e allungo. Muscolosa e sportiva è stata la prima vera streetfighter di casa Triumph, nata sulla base della Daytona 900 dalla quale derivava la quasi totalità della ciclistica. Unica nota negativa era il peso che fermava l’ago della bilancia oltre i 230 kg che per una sportiva sono un po’ tantini ma che vantava comunque di una velocità massima di 215 km/h. Questa iconica prima versione è sempre più rara nel mercato dell’usato ,è una moto da veri intenditori, appassionati del marchio inglese. I prezzi oscillano dai 5.000 ai 7.000. Se ne trovate una a buon prezzo non fatevela scappare perché è una di quelle moto entrate di diritto nella storia, un pezzo unico che ha cambiato per sempre il destino di Triumph. Ottimo investimento.
buell Lightning XB9
Questa autentica moto Americana è forse la moto più particolare degli ultimi 20 anni. Non fu molto capita dai motociclisti più tradizionali ma sicuramente molto apprezzata per il coraggio e le innovazioni tecniche utilizzate nonché la sua straordinaria compattezza. Molto simile ad una special da Aperitivo a metà tra un Harley-Davidson dalla quale prende il motore e una Naked un po’ particolare. Sicuramente un oggetto unico che merita il dovuto riguardo, anche perché nella sua unicità è a tutt’oggi una moto che non si è ripetuta ne è stata copiata eche riscosse un discreto successo, per questo probabilmente destinata ad essere un oggetto per collezionisti.
Il motore è un bicilindrico a V stretta di 45° di origine Harley Davidson dalla cilindrata totale di 984cc e una potenza di circa 90cv. In evidenza un vistosissimo telaio in alluminio che da praticamente l’intero layout alla moto fasciandola. Altra particolarità è la trasmissione finale a cinghia dentata di richiamo sempre HD e l’ enorme disco anteriore basculante fissato ai lati esterni del cerchio anziché vicino al mozzo. Il peso dichiarato era di appena 177kg unito al ridottissimo interasse faceva si che questa moto fosse un animale da misto. Nell’ usato si trova ancora molto bene anche se sembrano rare quelle tenute bene. Ad ogni modo il suo prezzo sarà destinato a salire tra i collezionisti che amano il marchio Harley Davidson e lo stile unico di questa moto.
CBR 1000RR (prima serie)
con questa CBR 1000cc di cilindrata Honda abbandona per sempre il filone delle 900 iniziato con la prima mitica Fireblade RR nata nel 1992 e finito con la 954 con la quale honda cercò precocemente di entrare nel mondiale Superbike con una 4 cilindri in linea tra le 1000 per sostituire la Honda bicilindrica SP2 ormai alla fine della sua breve ma intensa carriera.
Con la CBR 1000rr Honda decise di dare una svolta decisiva al suo futuro in Superbike arrivando con una moto completamente nuova nel telaio, nel motore e nel bilanciamento dei pesi. Cilindrata piena, allineandosi con il nuovo limite di cubatura. La linea era a dir poco strepitosa e ricordava molto da vicino (quasi una copia) la Honda MotoGP RC 211v sia nel frontale che nella linea laterale e specialmente per scarico sotto il codone. Una moto curata in ogni dettaglio in pieno stile Honda, basta vedere il favoloso forcellone scatolato in alluminio per capire la sofisticatezza della moto.
La CBR era dotata di un paio di chicche davvero uniche e speciali per l’ epoca come il DSFI che è il nuovo sistema di iniezione a due fasi e il fantascientifico HESD (inglese, Honda Electronic Steering Damper) che era un ammortizzatore di sterzo elettrico che variava di rigidità a seconda della velocità. Nel 2004 la CBR vantava della potenza stratosferica di172cv per un peso di 179kg a secco. Purtroppo senza elettronica alcuna. Con questi dati e una moto aggiornata Honda centrò anche un mondiale in Superbike, nel 2007 con James Toseland. La versione più ricercata e decisamente anche la più bella è quella in colorazione Repsol in omaggio alla MotoGp che sembrava praticamente una replica ma con motore 4 cilindri in linea, in configurazione scramer. Anche le prime versioni Rosse con ala nera e bianco e rosso con ala rossa sono molto ricercate. Le quotazioni stanno salendo vertiginosamente, il mercato è ancora molto ballerino, la forbice è molto ampia e in questa fase si possono fare ancora affari davvero interessati per le colorazioni normali, un po’ meno per la Repsol.
Ducati Multistrada 1000ds /1100ds
Chi segue il Blog sa benissimo che è stato scritto un intero articolo dedicato a questa eccentrica e rivoluzionaria moto. Leggete qui per approfondire. La Prima Multistrada è figlia di un profondo cambiamento in casa Ducati, in quegli anni sono state gettate le fondamenta per il futuro e se la Ducati è diventata quello che è oggi è anche merito di quel periodo.
La ducati Multistrada è considerata la prima vera Crossover, un mix tra una Enduro e una Sportiva stradale da cui è nata una moto divertentissima, dalla guida eretta con la quale si può fare un po’ di tutto, dalla strada bianca (con le gomme giuste) alla montagna, qualche viaggio, tante curve e perché no, volendo anche una pistata. Un compromesso. Le dotazioni tecniche sono da vera sportiva Ducati dell’ epoca. Telaio a traliccio, sospensioni pluriregolabili (addirittura holins per la S) distribuzione desmodromica e freni rigorosamente Brembo. Il motore a doppia accensione è brillante e sempre pronto, anche se i cavalli sono un po’ pochi per gli standard di oggi, (84cv per la 1000 e 90cv per la 1100) in realtà sono più che sufficienti sia per divertirsi che per viaggiare grazie anche al peso contenuto (190kg) che direi essere strepitoso per una moto del genere. La linea è stata criticata da molti all’ inizio, specie dai Ducatisti incalliti abituati a stili molto più sobri. Forse troppo avanti. Con il tempo ha avuto più consensi che nel passato e oggi tutto sommato ha trovato una nuova vita ed ha retto molto bene il passare degli anni ( ben 20 ). Nel mercato dell’ usato se ne trovano ancora tante ma essendo anche una moto molto usabile sono veramente poche quelle in condizioni eccellenti. I prezzi sono stazionari da qualche anno e in lieve aumento negli ultimi tempi. Sono destinati a salire in generale, specialmente per le versioni S in condizioni eccellenti.