Moto e Aereo hanno molto più in comune di quello che pensate! #Topgun
La mia è stata una generazione di bambini davvero fortunati, cresciuti guardando alcuni dei film che segneranno intere generazioni. Uno di questi è quello che piu’ mi ha fatto volare con la fantasia, convincendomi che un giorno sarei diventato un figo da paura come il suo protagonista sfrecciando nel cielo come un vero Top Gun. Si ma In un altra vita però perché in questa faccio altro e ormai non ho neanche più 20 anni come il tenente Pete Mitchel.
COMUNQUE..il bello di essere bambini è quello di non essere in contatto con la realtà, a quell età dove tutto è possibile e ti immagini da grande, in un futuro che sembra lontanissimo, trasformato nel personaggio del film, senza porti tante domande. Crescendo poi capisci che per fare il pilota di aerei ed essere come Maverick nella vita reale, ci vogliono determinazione, tonnellate di studio, con l’aggiunta della fortuna che madre natura ti abbia donato i requisiti fisici adatti. Tutti questi fattori fanno si che l’impresa possa diventare molto ardua se non difficilissima e per alcuni irraggiungibile nonostante tutta la buona volontà. Io ovviamente la buona volontà la tenevo dentro il barattolo del Gomgel che mi mettevo in testa per piacere alle ragazzine, in sella al mio Booster spirit
Ma cosa c’entra tutto questo inutile monologo con le moto e con le analogie che ci possono essere con un aereo?? In realtà niente ma andando a scavare nel mio passato Top Gun ci sta eccome perché credo fermamente che tra quel sogno distratto che avevo da bambino e la passione che ho sviluppato successivamente per le moto ci sia un origine primordiale comune. Forse, riconducibile proprio a quel film e anche alla Kawasaki GPz 900 del protagonista che sembrava proprio il mezzo di trasporto giusto per uno che sfreccia la mattina su un F14 a Mach2 e che non poteva andare in giro il pomeriggio in sella ad una vespa a 50 km/h – Certo che no – ovvio che dovesse andare forte sempre e comunque – così in cielo come in terra – il pane quotidiano, la velocità, e La Kawasaki Gpz era a tutti gli effetti la moto più potente e veloce di metà anni 80. Per me era un po’ come il suo aereo, una macchina perfetta.
Con il tempo, la passione per le moto è uscita fuori in tutta la sua prepotenza e accantonato il “sogno” di diventare pilota di aerei mi sono appassionato alle corse e alle moto sportive forse proprio perche’ in realtà ho sempre visto molte cose in comune tra questi due mondi e da bambino alla vista di una supersportiva e del suo pilota nutrivo la stessa ammirazione che potevo provare per un pilota di caccia. La velocità, la ricerca dell’aerodinamica, la piega in curva simile alla virata di un aereo ma anche l’abbigliamento tecnico, che proprio come quello di un pilota di caccia è composto principalmente da Tuta e casco..il casco che in tutti e due i casi spesso viene personalizzato con grafiche da “battaglia”. I piloti nelle corse da un lato e i piloti da combattimento dall’altro.
Altra cosa molto simile e’ la capacita’ di trasmettere a chi guida quella sensazione di potersi muovere senza vincoli, l’impatto con l’aria e il contatto con essa accentuano ancora di più in sella ad una moto la sensazione molto vicina a quella del volo. La libertà di movimento, nello spazio e nelle sue tre dimensioni è realmente un altra cosa che questi due mezzi hanno in comune. Rollio, Beccheggio e imbardata sono infatti tre movimenti angolari che gli accomunano. In realtà sono presenti anche nelle auto e nelle imbarcazioni ma in maniera differente, senza entrare nello specifico, si può dire che in un auto di F1 Rollio e beccheggio sono praticamente annullati dalla rigidità della vettura e in un imbarcazione sono per la maggior parte dovuti ai moti ondosi ed al vento. RIASSUMENDO, in una moto:
ROLLIO è lo spostamento perpendicolare all’asse della moto (destra-sinistra) la piega
BECCHEGGIO è lo spostamento lungo l’asse della moto (avanti-dietro) tipo ad esempio una impennata o una frenata
IMBARDATA è lo spostamento laterale della ruota posteriore rispetto a quella anteriore. In pratica è la sbandata
Oggi più che mai il motociclismo sembra sempre di più prendere parte delle tecnologie utilizzate in campo aeronautico riversandole prima in pista e poi su strada nella quotidianità di chi le usa. Il comando del Gas Ride by Wire è una tra queste e deriva dalla tecnologia Fly By Wire utilizzata già nel 1974 con i primi F-16 Fighting Falcon. Consiste sostanzialmente nell’ eliminazione dei comandi meccanici (a cavo o idraulici) sostituiti da comandi elettronici digitali costituiti da sensori, trasduttori e potenziometri. Questi segnali elettrici vengono poi elaborati da una sofisticata centralina che invia il comando finale al motore. Il vantaggio principale e’quello di poter modificare la risposta del sistema (come avviene ad esempio con lo speed limit) in base all’esigenza. Parlando di centralina, da qualche anno, precisamente nel 2015, sulla R1, ha debuttato anche nelle moto la piattaforma inerziale IMU inertial measurement unit a 6 assi, un sistema avionico utilizzato prima sui missili per calcolarne il percorso e i vari movimenti e poi sugli aeromobili. Sostanzialmente è una centralina dotata di giroscopi e accelerometri sensibili a ogni spostamento e in base ai dati che inviano si può quindi calcolare tutti quei movimenti angolari di cui parlavo prima (rollio, beccheggio è imbardata) e correggere intervenendo sulla centralina reazioni non desiderate potenzialmente destabilizzanti o eccessive.
Per qualche ragione anche il concetto di rischio e di coraggio sono aspetti molto vicini quando si pensa a questi due mezzi. Prendiamo ad esempio un pilota che corre in MotoGp, in fin dei conti è un po come se fosse un Top Gun..il meglio del meglio insomma, uomo macchina, tecnologia spinta al massimo come su un aereo da combattimento, uomini addestrati per dare il massimo e che curiosamente spesso si danno anche dei Nick name che sembrano quasi dei nomi di battaglia. Alcuni esempi: El Diablo, The doctor, il Corsaro e poi c’è Maverick. Maverick Vignales il quale nome, -quello vero- sembra proprio uscito da quel film cult di cui vi parlavo all’inizio e sembra proprio essere un esempio di questo legame. Non è un segreto che Il papà del pilota spagnolo scelse questo nome in quanto era un grandissimo appassionato del film ‘Top Gun’ chiamando il foglio come un missile cosa si sara’ fumato. Quest’ ultimo pare sia d’accordo e anche lui perché Dietro la tuta appare scritto infatti..
insomma, anche se questo articolo è in gran parte frutto della mia fantasia e probabilmente sono anche io che ho sempre visto questi due modi tanto lontani quanto simili sin dall’infanzia, la sensazione che provo quando faccio uscire la moto dal garage e mi infilo la tuta e il casco per sentirmi libero “virando” tra le curve, mi fa sentire un pilota pronto per il decollo. I riferimenti al mondo dell’aviazione non sono pochi e continuamente le due cose vengono associate in un modo o nell’altro come lo dimostra anche un famoso video dell’aeronautica militare dove appaiono un F104 e una Ducati 999 sfilare insieme su una pista uniti da una profonda unione che forse e’ nata spontanea con la velocità come comune denominaore, che unisce pilota e pilota alla ricerca della stessa adrenalina.