Scegliere una Crossover sportiva, le migliori secondo motohub.
Il settore delle Crossover negli ultimi anni ha preso sempre più piede diventando insieme alle Naked a tutti gli effetti uno dei motori trainanti del mercato motociclistico, sia per quanto riguarda il nuovo sia per l’usato, non solo sostituendo le Sport Tourer, ma anche creando un modo nuovo di intendere e andare in moto.
Andiamo ad analizzare da vicino questa tipologia di moto; prima però, sarebbe giusto chiarire il concetto di Crossover.
Il termine Crossover deriva dalla struttura anglofona Cross Over che significa accavallare, sovrapporre, Ne deriva che con tale termine si intendono (anche in campo automobilistico) tutti quei mezzi che sono l’accoppiamento di due o più tipologie preesistenti. Nel nostro caso specifico le Crossover sono motociclette che uniscono in modo più o meno marcato moto da enduro, talvolta Motard, e moto stradali coniugando comodità, versatilità e sportività in un unica moto.
Ma perché scegliere una Crossover? e a chi sono rivolte queste moto? Innanzitutto perché sono moto estremamente versatili, che danno la possibilità a chi vuole una moto, di avere da questa molte caratteristiche insieme, oltre alla possibilità di essere usata a tutto tondo, anche nella vita di tutti i giorni. Sono rivolte ad un pubblico molto ampio, accontentando un po’ tutti. Generalmente, quelle più sportive, sono rivolte a tutti quelli che per necessità o per scelta decidono di lasciare una più sacrificata sportiva stradale e sono alla ricerca della comodità ma senza rinunciare alla sparata tra le curve come si fa con una moto sportiva, potendo al tempo stesso godersi la moto in coppia affrontando anche qualche viaggio con borse e valigie, e perché no, con le gomme adatte, potendo anche avventurarsi in qualche leggera strada bianca senza il timore di ritrovarsi in terra. Di fatto, grazie alle misure sportive delle ruote da 17 ed alla ampissima gamma di scelta che esiste su questa misura, si può configurare la moto in base ai nostri gusti e necessità. Per esempio, Si può scegliere una gomma hypersportiva tipo Dunlop TT o Mk3 se andiamo prevalentemente a divertirsi tra le curve piuttosto che una più turistica come le Pirelli Angel GT o Dunlop RoadSmart III se viaggiamo spesso o addirittura da sterrato leggero misto strada tipo Pirelli Scorpion Trail II, sempre sulla stessa moto. Avvicinando in qualche modo anche gli enduristi alla strada. Insomma, queste crossover sono veramente moto totali che possono accontentare proprio tutti. Alcune di esse vantano potenze e motori da vere Superbike e velocità di punta impressionanti.
Di seguito la mia personale selezione di quelle che secondo me sono le migliori per divertirsi nella guida sportiva e che rispecchiano al meglio l’essenza sportiva di questo blog. Non è una vera e propria classifica, diciamo piuttosto un pari merito tra moto ALL TIME diverse nei contenuti ma uguali per quanto riguarda la destinazione di utilizzo.
BMW S 1000XR dal 2015 al 2021
In vendita dal 2015, La BMW S 1000XR è senza alcun dubbio la più prestazionale di quelle selezionate, il motore deriva dalla Superbike S 1000RR che è stato addolcito e configurato per un erogazione più turistica ma che comunque sprigiona 160 CV a 11.000 giri con con una coppia di ben 112 Nm 9.250 giri. Che diventano 165 CV per 116 Nm di coppia per la versione 2020. Il telaio è un bitrave in alluminio dove il motore ha funzione portante, forcellone anche esso in alluminio. Il peso dichiarato è di circa 215kg per la versione fino al 2019 e di circa dieci chili meno per la 2020, un dimagrimento ottenuto da un alleggerimento generale, che principalmente vede coinvolto il forcellone in alluminio e lo scarico. Una potenza del genere è comunque gestita egregiamente dalla centralina elettronica.
La S 1000 XR offre già di serie dal primo modello le modalità di guida “Rain” e “Road”, il controllo di trazione ASC (Automatic Stability Control) e l’ABS disattivabile. Sia La modalità Pro ,con un TC evoluto, l’ ABS pro che interviene anche se si frena in curva, che le sospensioni elettroniche Dynamic Esa sono optional, quindi sull’usato questo potrebbe essere un buon valore aggiunto.
La nuova S 1000 XR dal 2020 invece è stata arricchita nelle dotazioni elettroniche e prevede di serie: il controllo di trazione, l’ABS cornering, il controllo elettronico del freno motore, l’Hill Start Control Pro, l’anti-wheeling ed il cambio elettronico bidirezionale Shift Assistant Pro. Oltre a quattro differenti riding mode e il sistema Dynamic ESA, per regolare elettronicamente le sospensioni. È stata anche aggiornata esteticamente ed eredita (come il modello precedente)la fanaleria dalla “sorella” RR. Insomma questa moto è veramente una bomba ed ha tanto motore e tanta tecnologia. È bella e aggressiva, una Superbike travestita da moto turistica, con la quale si può fare veramente di tutto..pensate che raggiunge punte velocistiche di oltre 270km/h! È una delle Crossover più sportive e migliori mai costruite.
MV TURISMO VELOCE 800 dal 2015 al 2021
La parola chiave è, semplicemente Bellissima, La Turismo Veloce è quella che ritengo la più sportiva di tutte soprattutto ad impatto visivo. Una moto estremamente compatta e slanciata, una vera MV che richiama stilisticamente le Hypersportive F3 e F4. Il motore è quello della F3 da 798 cm³, rafreddato a liquido 4 tempi dotato di iniezione elettronica, l’unica della categoria con albero controrotante, propulsore montato anche sulla brutale. La potenza erogata è di 110 CV a 10.000 giri/min, la velocità massima è di circa 230 km/h, i pneumatici sono montati su cerchi da 17 pollici con misure di 120 all’anteriore e 190 al posteriore.
La Turismo veloce ha già di serie 4 mappature della centralina (Touring da 90 cavalli, Rain da 80, Sport da 110 e Custom personalizzabile). Ha il controllo di trazione, l’ABS cornering, il controllo elettronico del freno motore, l’Hill Start Control Pro, l’anti-wheeling ed il cambio elettronico bidirezionale Shift Assistant Pro. Il pilota può settare tanti parametri, tra cui la curva di coppia del motore, l’ intervento del limitatore di giri, la sensibilità dell’acceleratore e il freno. Il cambio è estraibile a sei marce. La frizione è multidisco a bagno d’olio, dotata di comando idraulico (con pompa Nissin) e un sistema meccanico di antisaltellamento. Il telaio è un misto tra traliccio in acciaio e piastre in alluminio. Le sospensioni pluriregolabili su tutte le versioni. Negli anni si sono susseguite alcune varianti della Turismo Veloce, come la lusso, la sportivissima RC e per ultima la Rosso volta a ridurre il costo sul nuovo di ben 5000 euro togliendo alcuni particolari, come le sospensioni semiattive, le borse laterali di serie, ma senza rinunciare alla qualità e prestazioni.
Il peso in tutte e tre le versioni si aggira intorno ai 190kg a secco, un valore eccellente per una moto da “turismo”. Bella anche l’idea delle borse laterali attaccate direttamente al telaietto posteriore in alluminio della moto così da eliminare eventuali telaietti reggiborse rendendo il posteriore compatto e affilato, ma anche pratico, facendone risultare anche minore l’ingombro con le borse installate.
DUCATI MULTISTRADA 1100S / 1200S dal 2006 al 2012
Sulla Ducati Multistrada bisogna aprire un discorso a parte. I modelli che ho deciso di prendere in considerazione in questa selezione sono sostanzialmente due e preferibilmente in allestimento S. Nel 2003 Ducati presentò al grande pubblico la prima versione della Multistrada, che fu la 1000DS (della quale abbiamo ampiamente parlato in questo Articolo) . La multistrada si può dire che sia stata a tutti gli effetti la prima vera Crossover Sportiva mai costruita. Con il tempo però questa filosofia costruttiva è andata un po’ perdendosi e la Multistrada si è avvicinata sempre di più alle Enduro Stradali prettamente turistiche andando grossomodo ad insidiare il territorio che appartiene da tempo alle GS BMW. Si è sempre più appesantita e ingigantita (anche nella cilindrata) perdendo anche gran parte della sua agilità. Per tutti questi motivi le multistrada più sportive di tutte sono la 1000/1100ds e la 1200. La 1100 in versione S è la migliore in assoluto per quanto riguarda la prima serie, di fatto è una 1000ds migliorata sotto tanti punti di vista.
Uno dei principali miglioramenti apportati è la frizione a bagno d’olio, ma furono eliminati anche tutta una serie di difetti che affliggevano la 1000ds. La Ducati 1100ds aveva un motore bicilindrico a L raffreddato ad aria con radiatore di raffreddamento dell’olio di 1076cc di cilindrata per 92Cv di potenza massima a 8500giri, il peso era di solo 195kg a secco che considerata la tipologia di moto era veramente poco.
Le dotazioni ciclistiche erano da Superbike dell’epoca, specialmente nella versione S che equipaggiava forcelle e mono Ohlins completamente regolabili. Anche l’impianto frenante non era da meno con due dischi da 320mm morsi da pinze Brembo a 4 pistoncini. Al di là dell’impatto estetico che può piacere o no, questa moto a detta dei tester e dei felici possessori tra le curve è divertente e veloce ed ha stupito ad unanimità per facilità di guida ed efficacia. Nessun controllo elettronico per questa moto e purtroppo niente ABS (unica vera mancanza) , però la potenza gestibile unita ad un erogazione estremamente regolare rende questa moto di una facilità tale da non mettere mai in difficoltà chi la guida. Una moto che sarebbe il caso di riscoprire e che con il tempo sembra diventata anche più attuale nelle linee di quanto non lo fu allora quando era forse troppo futuristica e poco compresa.Tutta un altra moto la Ducati multistrada 1200 prodotta fino al 2012 che con la prima non aveva assolutamente niente in comune se non il nome.
Aggressiva e attuale nella linea comunica da subito sportività e carattere, vanta di un motore testastretta 11° a quattro valvole per cilindro di 1198cc di cilindrata, lo stesso, rivisto nell’ erogazione e “addolcito” della Superbike Ducati 1198. I cavalli comunque sono sempre tanti, ben 150, per un peso di 190kg, la Multistrada con questo modello raggiunge l’apice e diventa anche tecnologicamente avanzata, dotata di 4 riding mode, Sport e Turismo 150cv e Urban ed enduro limitate a 100cv. La multistrada base ha di serie il DTC (Ducati Traction Control) regolabile su 8 livelli di intervento e le 4 mappature del motore.
La S,ha una dotazione ricca, che comprende anche l’ABS e il DES (Ducati Electronic Suspension) nonché delle bellissime sospensioni Ohlins.
YAMAHA TRACER 900 dal 2015 al 2021
La Yamaha Tracer è un altra Crossover Sportiva, l’ultima della selezione e forse un filo meno sportiva delle altre .Motore e telaio derivano direttamente dalla Naked MT-09 con la quale condivide il 70% delle componenti.
La Tracer è dotata di una carenatura anteriore rastremata e sfuggente e una linea che comunica sportività e minimalismo. Il motore è alloggiato in un telaio a diamante con piastre di alluminio pressofuse. eroga 115 cv a 10.000giri, che vengono gestiti da un controllo di trazione TCS (Traction Contol System), disinseribile all’occorrenza, mentre l’ ABS è di serie.
C’è la possibilità di scegliere fra tre mappe motore differenti, come sulla versione naked. Il peso della Tracer la colloca nella media delle sue rivali sopra descritte ed è di solo 190kg a secco. Il comparto sospensioni è composto da forcella telescopica USD da 41 mm, regolabile nel precarico e in estensione e monoammortizzatore regolabile nel precarico e in estensione.
Freni: anteriore doppio disco idraulico, 298 mm con pinze radiali a 4 pistoncini; posteriore disco idraulico 245 mm con pinza a 2 pistoncini. La versione del 2021 guadagna un cupolino più avvolgente e una nuova fanaleria ma soprattutto la piattaforma IMU a 6 assi. Stravolta anche nella ciclistica con un nuovo telaio deltabox in alluminio e un nuovo forcellone. Il peso complessivo resta ancora sull’ordine dei 190kg a secco. L’ ultima Tracer 900, a vederla nel complesso, forse ha virato leggermente verso il Turismo e un po’ meno alla sportività, è ingrandita anche nelle dimensioni ma tuttavia nel complesso fa ancora parte delle migliori Crossover Sportive in circolazione.