1990-2020 le moto da corsa più belle e significative degli ultimi trent’anni (Parte 1°)
Per passare il tempo in questo periodo, mi sono riguardato tantissime gare tra Gp500, SBK e MotoGP e mi sono picevolmente tuffato nel passato, un passato fatto di Piloti straordinari, moto bellissime, sia competitive che meno competitive, con grafiche talvolta mozzafiato, tutte hanno fatto la loro parte nella storia di questo sport.
Detto questo, ho provato a fare una selezione di quelle che secondo me sono le moto più belle e significative degli ultimi trent’anni affiancando ad ogni moto una loro breve introduzione per collocarle al meglio nell’epoca in cui erano inserite, mettendole in ordine Cronologico dalla più vecchia alla più recente. Nella prima parte i primi dieci anni.
1990 – YZR 500 (OWC1) Wayne Rainey
La Yamaha YZR 500 del 90, nome del progetto OwC1 è stata la capostipite di una serie di modelli che avrebbero portato Wayne Rainey alla conquista di 3 titoli mondiali consecutivi nel team KR Di Kenny Roberts. Era dotata di un motore due tempi 4 cilindri a V che erogava 155cv per circa 120kg di peso. La peculiarità di questa moto fu che la stabilita’ da questo anno venne migliorata introducendo cambiamenti su alcune geometrie tra cui una posizione del canotto di sterzo, che era più vicino al pilota e con un angolo di inclinazione ridotto. Su questa moto Rainey ha vinto il maggior numero di gare in una stagione nella sua carriera (sette) e ottenne il suo primo titolo mondiale sfidando a più riprese l’allora acerrimo rivale, Kevin Schwantz su Suzuki. Questa OWC1 sarebbe stata anche la moto di base che Yamaha avrebbe venduto ai costruttori privati come Harris e ROC Yamaha.
La TZR del 90 aveva una linea accattivante, un cupolino minuto, delle vistose prese d’aria frontali sulle carene per ottimizzare il raffreddamento del propulsore e un codone un po’ spartano e squadrato. La moto aveva un layout un po’ spigoloso ma nel complesso risultava molto proporzionata ed equilibrata nelle linee , il tutto era rifinito dalla celebre livrea Malboro che all epoca era usata anche su un altro mezzo da corsa vincente che era la McLaren MP4/5 di Senna in formula uno. Bianca e arancio con tabelle porta numero gialle conferivano alla moto un aspetto davvero Racing. bella e vincente
1992 – Honda NSR 500 Michael Doohan
La Honda NSR del 1992 è probabilmente la Honda GP 500 più bella di sempre, quella linea estremamente filante con il codone leggermente rialzato dietro e le due prese d’aria sul cupolino. Esaltata da una perfetta grafica Rothmans, gli faceva un vestito che sembrava cucito su misura per lei con le tabelle porta numero gialle e un “pericoloso” numero 2 che pareva voler incutere timore all’allora campione del mondo Wayne Rainey, e in un certo senso, fu proprio così che andò. Mick Doohan nel 1992 era il leader del mondiale e viaggiava con un discreto margine di punti su Rainey, fino a quando purtroppo non ebbe un gravissimo incidente sul circuito di Assen in Olanda. Nonostante avesse rischiato di perdere una gamba (fu solo grazie alla bravura del dottor Claudio Costa se non è successo) Doohan riuscì addirittura rientrare (dopo 4 gare di assenza) e combattere per il titolo che perse per solo 4 punti all’ultimo GP, pensate quindi, il vantaggio che nonostante tutto aveva accumulato.
Questa Honda aveva un motore 4 cilindri a V, fu la prima NSR 500 ad utilizzare la configurazione “Big bang” a scoppi irregolari a due a due distanziati di solo 10°all’albero. Questa particolarità permetteva un erogazione meno scorbutica e più lineare, ed in parte, fu una delle armi vincenti che fece della Honda la moto migliore in assoluto per gli anni a venire. La potenza si aggirava intorno ai 170cv e il peso era portato al limite minimo fissato (regolamento del 91) a 130kg, Il telaio in alluminio lucidato derivava strettamente dalla vincente Rvf 750.
1994-1995 Cagiva C594 Jhon Kocinski
Questa moto non poteva certamente mancare nella lista. Rappresenta l’ultimo step evolutivo dell’avventura di Cagiva in 500Gp che si ritirò nel 95 dal motomondiale. Tutte le Cagiva Gp sono sempre state molto belle, la più celebre è senza dubbio la C589 guidata dal funambolo Randy Mamola, moto, che dette la linea all’ iconica Cagiva Mito che ne era la copia stretta, in miniatura. La C594 aveva la potenza di 185cv per 130kg di peso, un telaio di Alluminio misto Carbonio, ed un bellissimo forcellone che passo’ dall’alluminio al carbonio durante la stagione.
La Cagiva C 594 è stata la Cagiva migliore di sempre e consentì a Kocinski di conquistare il 3 posto nel mondiale del 1994. L’anno dopo fu portata per l’ultima volta in gara da Pierfrancesco Chili al Mugello per poi ritirarsi definitivamente dai gran premi. Ne furono prodotte altre 25 in serie limitatissima nel 2004 per pochi facoltosi collezionisti allo stratosferico prezzo di 125.000 euro.
–1998/1999 – Ducati 996 Karl Fogarty
La Ducati 916, in produzione dal 94 al 2002 è stata una moto straordinaria, definita dallo stesso Massimo Bordi (padre anche della 851) la moto più bella del mondo. Un mezzo che la famosa rivista motociclismo definì addirittura “esoterica”.
La versione che secondo me rappresenta un po’ l’apice della carriera sportiva di questa straordinaria moto è la 996 del 1998/1999 guidata dal leggendario Carl Fogarty , moto con cui vinse già due mondiali nel 94/95 con la 916, e che, dopo due anni in Honda, vi ritornò per conquistare il terzo e quarto mondiale in SBK. La 916 nelle varie cilindrate (996,998) vinse la bellezza di sei mondiali in otto anni..se non è un dominio questo..
Nel 1998 arrivava la nuova ciclistica (nuovo telaio,nuovo impianto frenante e nuove sospensioni) mentre la grande novità fu nell’elettronica con l’inedita centralina MF3 della Weber-Marelli, derivata dalle vetture di formula 3 e dotata di una velocità di calcolo venti volte superiore alla precedente. La 996 aveva oltre 160cv di potenza a 12.000g/Min per circa 160kg di peso con una velocità massima attorno ai 320km/h.
Clicca qui per leggere la seconda parte